Il Museo è il luogo dove il patrimonio culturale viene studiato, custodito, conservato, esposto e utilizzato per la didattica e la conoscenza. Il Museo, inoltre, può diventare uno spazio in cui le storie degli oggetti esposti, delle opere, dei reperti e di chi le guarda e le fruisce si intrecciano, creando un dialogo e una relazione in costante trasformazione e arricchimento con una apertura verso la comunità e il territorio. È proprio la possibilità data alle storie di emergere, che rende il museo un luogo vivo, contemporaneo e significativo per noi oggi.

Il Sistema Museale di Ateneo è, pertanto, un’istituzione stabile sul territorio, gratuito e al servizio della comunità, il quale garantisce conservazione, valorizzazione, promozione e fruizione pubblica delle sue collezioni scientifiche, naturalistiche, storiche, pedagogico-scolastiche e artistiche.

La promozione e la diffusione della cultura passa attraverso una specifica policy educativa e sociale: l’attività didattica. Difatti, il Sistema Museale di Ateneo ha cercato di rispondere a una esigenza di cultura e a un bisogno educativo non solo dei propri studenti, interessati in maniera diretta dai percorsi formativi dei musei, ma anche alla richiesta culturale della comunità territoriale.

L’attività didattica è fondamentale, in tal senso, non solo per la comunicazione del museo ma, soprattutto perché risulta la modalità più adatta alla valorizzazione e alla fruizione dei contenuti del museo rispetto alla popolazione giovane del territorio.

I musei, inoltre, sono espressione e memoria del territorio poiché conservano la storia della comunità cui si riferisce e, oltre ad esporre oggetti della cultura materiale, strumenti di lavoro, testimonianze della cultura immateriale, dialoga con il contesto socio-economico in cui si trova, aprendosi alle novità e offrendo, grazie alla propria conoscenza del passato, occasioni per acquisire strumenti adeguati all’interpretazione dei mutamenti nel presente.

Ed è su questi principi che il Sistema Museale fonda i propri obiettivi principali:

  • la partecipazione della comunità, anche attraverso la raccolta di memorie e testimonianze. I Musei Unimol vogliono essere il luogo dove la comunità può assumere una posizione riflessiva ed emancipativa con l’obiettivo di formare una cittadinanza più consapevole. Accogliendo, infatti, il concetto di ‘ecomuseo’ ormai affermatosi da alcuni decenni, il presente progetto si configura in linea al concetto di ecomuseo come “un’azione portata avanti da una comunità, a partire dal suo patrimonio, per il suo sviluppo” che la differenzia pertanto dagli approcci tradizionali dei musei semplicemente conservativi.
  • essere un “museo aperto” che si fonda sull’intento innovativo di stabilire nuove modalità di accrescimento del patrimonio culturale anche immateriale e della sua valorizzazione, e rimarcare l’esigenza di sviluppare la cultura in una prospettiva dinamica e di approccio partecipante. Il focus centrale dei Musei Unimol non è pertanto nelle strutture fisiche museali e non è dato da uno spazio fisico con dei confini limitati alla singola collezione, ma ha, come spazio di riferimento, il territorio e il suo patrimonio; inoltre non si rivolge al visitatore occasionale e passivo, ma all’intera comunità e sarà da essa controllato, vissuto e incrementato, secondo la concezione contemporanea dell’ “Abitare il museo” (Escolano). Inoltre il Sistema Museale ha come caratteristica quella di rendere accessibili e fruibili i contenuti museali alla maggior parte del pubblico attraverso scelte museografiche alla portata di tutti.
  • metodologia innovativa : Il metodo utilizzato per il raggiungimento di questi obiettivi concettuali sarà quello della narrazione – o storytelling – che si occuperà di attingere le informazioni scientifiche, storico-artistiche, naturalistiche, ambientali, educative del contesto territoriale e del patrimonio esposto, rapportandolo con testimonianze orali al fine di far emergere ciò che può costituire un collegamento con il nostro vissuto e di trasformarlo in un racconto interessante e coinvolgente. Le memorie e le testimonianze raccolte diventeranno infatti parte integrante dell’esposizione museale per un arricchimento dei Musei Unimol e per il coinvolgimento diretto della comunità locale nei processi di musealizzazione. Non va dimenticato che le informazioni orali e audiovisive sono fondamentali per quelle vaste aree dell’esperienza e dell’attività che non hanno lasciato traccia scritta, per le quali non esiste il tradizionale documento/fonte o esiste in maniera del tutto limitata ed insufficiente (Contini 1993). La raccolta delle fonti orali verrà poi trasformata in un processo di narrazione multimediale con il supporto delle nuove tecnologie che stimolerà il pubblico a una interazione ricca, intensa e partecipata tra opere/oggetti e i visitatori attivandone il coinvolgimento e facendo divenire il museo un luogo di affezione. Attraverso il racconto il visitatore si può immedesimare e può attivare il processo per cui quell’opera o quel luogo si trasformino ai suoi occhi in uno spazio familiare. Un passaggio ulteriore potrebbe essere quello di coinvolgere direttamente i visitatori chiedendo di aggiungere i loro ricordi/racconti a quelli del museo. A questo punto le storie diventano davvero molteplici. Il sistema museale di ateneo utilizzerà, per il raggiungimento degli obiettivi, le competenze specifiche e le tecnologie dell’Ateneo, sperimentando le linee innovative di organizzazione museale, di tipo aperto e diffuso nel territorio, coordinandosi, grazie anche alle attività della Commissione Musei della CRUI, la Conferenza Nazionale dei Rettori, con le esperienze universitarie nazionali ed internazionali del settore. L’ateneo molisano sta inoltre entrando nell’organismo ICOM (International Council of Museum) proprio per far parte di un circuito internazionale riconosciuto e aderire a parametri scientificamente validi di musealizzazione e valorizzazione.